È interessante notare come la stragrande maggioranza dei «consultati» dal Presidente della Repubblica il giorno 27 agosto abbiano espresso disponibilità a sostenere un nuovo Governo PD-Cinque Stelle, a condizione che ci sia questo o quel Premier. Solo l’onorevole Bonino ha dichiarato di non essere disponibile a sostenere un Governo del quale non si conosce il programma.
Finalmente una voce coerente con quanto servirebbe al Paese, al di là degli accordi di Palazzo e della distribuzione di incarichi ministeriali.
Qualche voce coerente con questa impostazione è stata espressa da qualche membro del Gruppo Misto delle Camere, all’interno del quale l’onorevole Lupi ha dichiarato l’opposizione del suo raggruppamento, credo quattro deputati, ad un Governo consegnato alla Sinistra. Su tale collocazione del PD mi sono già espresso e perciò non mi ripeto.
Il 28 agosto, ultimo giorno di consultazioni, qualche giornale ha parlato di programma “light”, ma né i media, né gli interessati più diretti hanno espresso opinioni sull’esigenza di un programma in senso tecnico, come lo intende la relativa tecnica: obiettivi; costi; fonti di finanziamento e loro gestione.
Il giorno “clou” ha visto il Segretario del PD prodursi in uno sproloquio sul… nulla, che tra l’altro esprime tutte le contraddizioni tra quanto sostenuto dal Segretario prima (mai un Governo con i Cinque Stelle; no Conte Premier perché ci vuole discontinuità…) e l’attuale diponibilità a fare un Governo più o meno a qualunque costo!
Inutile segnalare lo sforzo di accreditarsi ancora da parte di Forza Italia, mentre va sottolineato l’intervento, dopo il colloquio con Presidente Mattarella, della Segreteria di Fratelli d’Italia.
Quest’ultima ha detto senza mezzi termini che l’ipotesi di Governo PD-Cinque Stelle è contro il volere degli italiani e, quindi, il Presidente della Repubblica ne deve tenere conto ai sensi dell’art. 1 della Costituzione.
Dopo di che ha “chiamato la piazza” se ci sarà l’incarico a Conte.
All’opposizione, e non c’era alternativa, la Lega con Salvini, che irride l’accordo tra nemici ed al ruolo proposto da Conte, che c’era prima e ci sarà dopo!
Il teatrino delle consultazioni si conclude con una breve nota letta da un dirigente del Quirinale, dalla quale si apprende che l’Avv. Prof. Conte è convocato dal Presidente della Repubblica alle 9.30 di giovedì 29 e cioè per il giorno successivo.
Mi permetto, al riguardo una piccola notazione sull’agire del Presidente Mattarella, il quale, nelle attuali difficoltà che incontra la crisi, avrebbe, forse, dovuto-potuto spiegare Lui stesso agli italiani perché ha deciso di convocare Conte: il silenzio non aiuta la chiarezza.
Un altro aspetto rilevante è la sottolineatura, da parte dei fautori di un Governo purché sia, del miglioramento dell’andamento dei mercati finanziari: su la Borsa; giù lo spread.
La mia opinione che tali movimenti sono il solito frutto di una speculazione ben organizzata ed operativamente in continuo movimento secondo l’interesse di chi è in grado di muoverla. Peraltro, la difficoltà in cui versa l’economia dell’Europa, costituisce un ottimo “humus” per la più disinvolta speculazione finanziaria. Il primo aspetto rilevante delle trattative è la perdita del PD di un suo esponente di punta, l’onorevole Calenda, che ha restituito la tessera motivando la scelta con la mancanza di coerenza negli indirizzi politici del partito. Evidenzia, in proposito, l’idea di fondare un partito alternativo al PD.
Il Presidente incaricato si è poi prodotto in una dichiarazione incentrata sulla collaborazione internazionale per dare all’Italia il ruolo che Le spetta.
Tutte enunciazioni, come al solito prive di contenuti quantitativi, anche per il timore di non essere apprezzati dalla UE e questo è un grandissimo errore, che, a suo tempo, non ha fatto il Portogallo ben diretto da Barroso. Allo stato, non c’è nulla da fare che attendere il prosieguo delle trattative per costruire la «squadra» di Governo.
In merito, il Presidente incaricato ha iniziato sentendo le forze politiche, un po’ come aveva fatto il Presidente della Repubblica. A mio parere, non sono un costituzionalista, avrei incontrato il partito con il quale si intende fare il Governo per stendere il programma e definire la compagine governativa, ma l’incaricato ha preferito procedere diversamente, con il risultato sicuro di perdere tempo rispetto allo scioglimento della riserva. Ma, a quanto pare, tale procedura va bene anche al Presidente della Repubblica, che, evidentemente, non ha più fretta in questa fase, dove l’impegno maggiore dei commentatori politici, di questi ultimi e dei media è il gioco del toto-ministri. Povera Italia!!!
È interessante la tendenza che si verifica sui media a sostegno di Conte, dipinto da qualcuno come l’eroe che risolleverà l’Italia.
In ciò, ha sicuramente effetto l’“affidavit” di Trump e di altri «timonieri» esteri, molti dei quali avevano, nei giorni precedenti, osannato Salvini e la sua politica: Povero Mondo!!!
Aspetto il «programma» per le mie successive riflessioni; le previsioni per conoscere le stesse sono per martedì 3 settembre.